Con una esauriente e approfondita analisi della relazione tra le didattiche attive e lo spazio di apprendimento Caterina Tanza,  a cui vanno tutti i nostri complimenti, ha brillantemente conseguito la sua Laurea Magistrale in Metodologie e Didattiche attive – Scienze della Formazione Primaria, del Dipartimento di Scienze dell’Educazione all’Ateneo “Alma Mater Studiorum” di Bologna. Relatrice la Proff.ssa Vanna Gherardi e correlatrice la Proff.ssa Beatrice Borghi.

Partendo dalla definizione del termine spazio da un punto di vista architettonico Caterina ha documentato la reciproca influenza tra lo spazio e le didattiche attive laboratoriali per promuovere gli apprendimenti più significativi nel bambino. L’ambiente che lo circonda ha grande influenza sul suo sviluppo emotivo, fisico, intellettuale e di conseguenza, considerato anche l’importanza che il gioco ha per il bambino, è fondamentale che egli cresca in ambienti outdoor e indoor di qualità.

Essendo lo spazio un fattore assai determinante per il processo di apprendimento e insegnamento, si arriva a definirlo come un “terzo insegnante”: è per questo motivo che, così come la società si sta evolvendo, risulta necessario che anche gli spazi di apprendimento vadano incontro a innovazioni che li portino ad essere stimolanti, confortevoli, flessibili.

Ampio risalto, come caso di studio, è stato dato al laboratorio, ispirato dalla figura di Mario Lodi, svolto da Caterina insieme con i bambini della seconda A. e all’insegnante Manuela Bedonni presso la scuola primaria “Lipparini” compresa nell’Istituto Comprensivo 14 del quartiere di Borgo Panigale a Bologna. Fornendo un esempio pratico del lavoro di creative thinking e di team working compiuto dalla classe nella realizzazione del “Gioco del Castello”…

 

  http://ludendo.it/2018/07/06/il-gioco-del-castello-uno-strumento-ludico-didattico/

“…risulta quanto mai utile e necessario continuare le ricerche in questo ambito, unendo le forze con architetti, pedagogisti, designers, ricercatori, dirigenti scolastici e governi di riferimento, mettendo in contatto le varie istituzioni universitarie e le scuole per far sì che si ottengano quelle evidences necessarie da fornire agli insegnanti per attuare quel cambiamento memorabile in tutte le aule italiane e varcare finalmente la soglia del nuovo millennio”

Questa la frase conclusiva della tesi di Caterina, auguri alla neo dottoressa!