Lo scorso 14 aprile 2018 è stato inaugurato il nuovo cortile della Scuola Primaria G. Marconi di Chiavasso (TO), soggetto a intervento di riqualificazione da parte della nostra associazione Animum Ludendo Coles. All’evento erano presenti l’Assessore all’Istruzione nonché Vicesindaco Tiziana Siracusa, l’Assessore ai Lavori Pubblici Domenico Barengo, l’Assessore all’Urbanistica Pasquale Centin, la Dirigente Scolastica Angela Marone e la Coordinatrice di Laboratorio maestra Antida Facchini. È stata anche l’occasione per ospitare una mostra dello xilografo urbinate Mario Gambedotti, che nel corso della sua carriera ha dedicato un’attenzione particolare al mondo dell’infanzia.

Approvato dall’amministrazione locale nel novembre 2017, il progetto è in continuità con il nostro modus operandi “Gioco Scuola Città: se il passato racconta il futuro”. Questo percorso prevede la partecipazione attiva del pubblico alla progettazione dei manufatti ludico-artistici che Animum Ludendo Coles realizza secondo antiche tecniche artigianali. L’intervento presso Chiavasso permette ad Animum Ludendo Coles di chiarire alcuni aspetti di tale progettazione. Il progetto si è articolato somministrando questionari agli studenti dell’istituto scolastico piemontese e ai loro genitori, nonni e bisnonni per poi confrontare le risposte fra loro e apprendere ciò che potrà essere di nuovo tramandato. Questo ci consente d’individuare una soluzione creativa condivisa fra le diverse generazioni e di procedere al coinvolgimento diretto della scuola, degli insegnanti e degli studenti. Agli alunni, Animum Ludendo Coles ha chiesto poi di produrre materiale grafico di ciò che colpisce maggiormente la loro fantasia in tema di gioco. I vari disegni sono stati elaborati con l’obiettivo di realizzare diversi elementi ludico didattici scolpiti in pietra.

 

Come parte integrante della nostra progettazione, si è insistito per poter inaugurare l’opera invitando la comunità: pensiamo, infatti, che ogni persona debba essere a conoscenza delle ricadute che i nostri progetti hanno sull’intera cittadinanza, e che una distinzione fra popolazione direttamente e indirettamente coinvolta non abbia alcun senso. Il progetto per l’Istituto di Chiavasso, così come gli altri a esso simili, mira a far riscoprire e tramandare la storia dei giochi tradizionali del territorio come mezzo di relazione, aggregazione e integrazione e per il profondo valore storico e antropologico degli stessi; vuole favorire la buona prassi della didattica “del fare” e le attività laboratoriali, che permettono di mettere in gioco le soft skills su cui UNESCO insiste da diverso tempo; infine, dà la possibilità di sperimentare e di vivere il gioco come un importante elemento di incontro e di aggregazione spontanea, capace di favorire l’integrazione e la inclusione.

Ringraziamo la comunità Chiavasso (la sua amministrazione, i tecnici, formatori e i suoi cittadini) per avere apprezzato il nostro progetto e il risultato finale. Per ulteriori informazioni, rimandiamo all’articolo comparso su Torino Oggi.